Post by Celebel [bimba poco puccia] on Oct 2, 2006 21:02:42 GMT 1
Titolo: Sunglasses
Parte: 1/1
Autrice: Seasidh
Traduttrice: Celebel. Potete leggere la fic originale qui (FO locked)
Beta: Francy *loves*
Cast: Jared, Shannon, Tomo
Pairing: Shannon/Jared
Rating: R (giusto per essere sicuri)
Warnings: incesto, riferimenti al sesso tra fratelli – se ti dà fastidio, non leggere – e qualche parolaccia.
Disclaimers: Non so niente di loro. Cioè, okay, so qualcosa, ma niente sulle loro preferenze sessuali. Questa è solo una BUGIA!
Note dell’autrice: Sì, sono tornata. Questa fic è stata finita secoli fa. Ero solo troppo pigra per postarla. Questa è la mia opinione sul perché Tomo porta gli occhiali da sole per la maggior parte del tempo.
Scritta su richiesta di karasaurusrex
Tomo era un bravo osservatore.
Nessuno ci aveva mai fatto caso, in effetti, visto che i suoi occhi erano sempre nascosti dietro le lenti scure degli occhiali, ma il suo sguardo attento vedeva tutto quello che succedeva. Lui faceva caso a ogni piccolo gesto, per quanto impercettibile; a ogni scambio di sguardi, a ogni emozione visibile negli occhi di qualcuno.
Tomo li aveva osservati da vicino. Aveva fatto attenzione a ogni gesto, a ogni carezza che si scambiavano quando pensavano che nessuno li stesse guardando. E questo lo aveva portato a chiedersi quale fosse la vera natura del loro rapporto.
Gli occhi di Jared facevano sempre domande silenziose, chiedevano promesse; quelli color nocciola di suo fratello gli rispondevano, sempre senza parole. Occhiate piene di consapevolezza, sorrisi che facevano promesse, carezze che non avrebbero dovuto esserci. Almeno secondo Tomo.
Ricordava che Matt aveva scherzato, una volta, sul fatto che i fratelli Leto si comportavano più come una vecchia coppia sposata che come fratelli. Ricordava anche l'espressione sui visi di Jared e Shannon quando il bassista aveva detto quelle parole: shock, sorpresa, velocemente sostituiti da una risata disonesta e dal dito medio alzato in direzione di Matt.
Ma Tomo aveva visto e da allora aveva prestato loro particolare attenzione.
Si era fatto domande sul loro rapporto, in passato, più di una volta. Specialmente di notte, quando vedeva Jared arrampicarsi fino alla cuccetta di Shannon e tirare la tenda dietro di lui. Si sentivano dei suoni, poi, ma Tomo non avrebbe saputo dire se erano quello che sembravano - lievi gemiti, respiri affannati- o solo risate trattenute mentre i due parlavano di quello che era successo durante il giorno.
Poi, qualche giorno prima, Shannon e Jared erano scomparsi per qualche ora, appena dopo il concerto, senza dire dove fossero diretti. Jared era incredibilmente teso quella notte e Shannon di certo non era del suo umore migliore. Quando Tomo aveva chiesto dove fossero scomparsi, Matt aveva semplicemente alzato le spalle e gli aveva detto che forse erano andati da qualche parte per sfogarsi.
Tomo ricordava le espressioni rilassate, quasi soddisfatte, sui visi dei fratelli Leto quando erano tornati la mattina successiva, le loro mani che si toccavano senza essere viste da Matt.
Ma Tomo aveva visto. Ed era diventato sospettoso.
"Ehi Tomo, stai dormendo o cosa?"
Tomo lanciò un'occhiata a Shannon da dietro gli occhiali da sole. Lui e Jared erano chini sul tavolo e studiavano una mappa. La mano di Shannon era posata, quasi impercettibilmente, sulla parte inferiore della schiena di Jared e lo massaggiava dolcemente con la punta delle dita.
Tomo non reagì alla domanda, non volendo che sapessero che li stava guardando.
Jared alzò un sopracciglio e guardò Tomo, quindi Shannon con un sorriso furbo. "Credo che dorma", disse a bassa voce. Suo fratello rispose al sorriso e quindi tornò a guardare Tomo.
"Milicevic?"
Ancora, Tomo non reagì. Sapeva che non potevano vedere se aveva ancora gli occhi aperti dietro le lenti degli occhiali, non con la luce tenue del salotto del bus.
"Tooo~mislaaav…" tubò Jared.
Oh, fottiti, pensò Tomo. Ancora non reagì, rimanendo serio, anche se c'era l'accenno di un sorriso agli angoli della sua bocca.
"Probabilmente era esausto... si è addormentato seduto" mormorò Shannon.
"Povero piccolo..." rispose Jared. "Forse dovremmo svegliarlo, così che possa andare nel suo letto."
Shannon scosse la testa. "Lascialo stare. Si sveglierà presto." Si guardò in giro. "Dov'è Matt?"
"Fuori, doveva incontrare alcuni amici stasera." Jared sorrise. "Perchè?" chiese piano, la voce sensualmente bassa.
Tomo dovette impegnarsi per non aggrottare le sopracciglia.
Shannon ridacchiò, quindi guardò Tomo ancora una volta. "Siamo proprio sicuri che stia dormendo?" chiese, passando le braccia intorno alla vita di Jared e attirandolo vicino a sé.
Tomo rimase immobile.
"Perchè dovrebbe non risponderci se fosse sveglio, hm?"
"Touché..." Detto questo, Shannon premette le labbra su quelle di Jared in un tenero bacio. Tomo sentì il cuore battere più forte a quella vista.
Quindi aveva ragione ad essere sospettoso.
Jared gemette contro le labbra del fratello, attirandolo ancora più vicino e accarezzandogli la schiena. "Amo questi momenti rubati" mormorò. Shannon rise piano e spinse Jared lungo lo stretto corridoio, fino alle cuccette.
Tomo si arrischiò a respirare.
"Il tuo letto o il mio?" disse scherzando Shannon. Jared rispose con un mormorio sommesso e Tomo sentì i suoni di due corpi che cadevano sul materasso, di labbra che si incontravano con impazienza, del fruscio dei vestiti che venivano tolti. Gemiti e sospiri iniziarono a riempire il silenzio del bus.
Tomo si tolse gli occhiali e si strofinò gli occhi stanchi, mordendosi le labbra. Questo non era nulla che lui avesse bisogno di vedere o sentire. Non voleva assistere a niente del genere.
Si alzò quando i suoni provenienti dalle cuccette di fecero più impazienti e forti e lentamente camminò lungo l'oscuro corridoio, con gli occhiali da sole in mano.
Tomo non avrebbe mai dimenticato l'espressione di puro orrore sui volti di Shannon e Jared quando si fermò davanti alla cuccetta di quest’ultimo, guardando giù verso di loro. Stupore e colpa erano nei loro occhi.
E improvvisamente il Croato si sentì male per aver prestato loro troppa attenzione, per averli osservati per tutto il tempo, quando loro non lo notavano. Sebbene non volesse guardare due uomini con lo stesso sangue in atteggiamenti così intimi, non poté fare a meno di notare quanto fossero belli insieme.
"Non fate caso a me”, sussurrò quando vide che Shannon era pronto a difendere se stesso e il fratello, i muscoli già tesi. "Me ne vado."
Da quella notte, Tomo portò gli occhiali da sole per altri motivi. Non più per poter guardare le persone senza farsi notare, bensì per proteggere Shannon e Jared. I due fratelli non riuscivano più a incontrare il suo sguardo ora che lui sapeva. Che sapeva quello che nessuno avrebbe dovuto sapere. Si vergognavano? Avevano paura?
Tomo lo ignorava. Ma gli occhiali da sole rendevano tutto più facile.